"Son stati giorni di tempesta e vento
ed era pronto solo chi era pronto... " Ligabue (Quando canterai la tua canzone)
Ci sono alcune giornate in cui l'unica via d'uscita è trattarsi come Regine!!!
Dato il mio nick queste giornate sono, probabilmente, in quantitativo maggiore per me che per altri.
Quindi lascio tutti i miliardi di impegni che la mia tabella di marcia prevede per oggi e vado con la Monica a mangiare al Fantino.
Il Fantino è un luogo particolare, perchè è uno di quei posti il cui valore è dato dal contenuto più che dalla forma.
Proprio per questo mi piace: io alla forma faccio pochissima attenzione, sempre, è un vizio di famiglia, credo.
Per cui quando entri, vedi milioni di quadretti appesi ai muri che a prima vista sembrano solo tante cose sparse, quasi esagerate.
Poi li guardi e ognuna ha un suo valore, perchè sono fatte con amore, perchè sono tutte di verse, perchè hanno quel qualcosa che ricorda la vita vera.
Quando arriviamo il locale è pieno, ma io e Monica troviamo posto in un bel tavolino da 2 vicino alla vetrina, nella saletta.
Come sempre, la prima occhiata è per i tavoli vicini, per vedere quello chi è, quello lì lo conosco, ecc ecc....
Essendo due fisionomiste d'eccezione abbiamo sempre visto tutti, ma non ci ricordiamo mai chi è....per cui ci avvolge sempre un alone di dubbio.
Ci facciamo portare subito, da una cameriera gentilissima e sorridente, una bottiglina mignon di Sauvignon e una bottiglia di acqua gassata.
Monica ha tantissimi pregi, purtroppo, però, anche un grande difetto: non beve Lambrusco.
Quando l'ho conosciuta non me lo ha detto subito, se no ci avrei pensato due volte.
Dopo aver ascoltato, a voce, il menù, decidiamo per un bis di primi composto da Tortelloni di zucca con ragù e strigoli con speck e funghi.
Gli strigoli arrivano dopo circa un quarto d'ora d'attesa (il locale è pienotto) e sono FENOMENALI: ottimo lo speck e squisiti i funghi, con un profumo inequivocabile di porcini appetitoso anche solo al naso.
I tortelloni credo siano i più buoni mai mangiati fuori da casa mia. La zucca davvero ottima, di consistenza cremosa, non troppo sodi, nè troppo acquosi.
Il ragù ottimo e saporito, non invadente, si sposava benissimo con la zucca.
La Monica ha detto che erano, testuali parole "da resuscitare i morti" (linguaggio folcloristico dei venditori di cioccolata).
Le porzioni sono abbondanti, ci si potrebbe mangiare tranquillamente in 3 e quindi decidiamo di saltare i secondi.
Prendiamo però i dolci : una millefoglie con crema chantilly per me e un mascarpone con scaglie di cioccolato per Monica.
Il mascarpone è stato praticamente dematerializzato in 10 decimi di secondo con esclamazioni a ogni cucchiaino, che però non posso ripetere.
La millefoglie da manuale, posso solo dire: squisita.
Monica prende un caffè e poi andiamo a pagare il conto di € 42,00 (21 a testa) preventivati e spesi davvero senza nessun rimpianto.
Fuori l'aria è tersa e il cielo è un misto di sole e nuvole, c'è un bel freschino pungente e un venticello che accarezza le teste e le ripettina.
Io amo l'autunno e il suo invito a guardarsi nel cuore, a ritornare in intimità con se stessi....
Quel gesto di richiudersi nelle giacche e nei maglioni che ho sempre amato, soprattutto in alcune persone, che sono tutt'ora le grandi colonne della mia esistenza.
"in fondo è tutto nei vestiti alla moda e sulle labbra dell'avvenire, in fondo è tutto qui" (I. Fossati - La mia giovinezza)
Consigliatissimo!!
[MO '75]
25/09/2010