Quànd
1 Agosto 2010, cena
Indóvva
All'incrocio tra via Martiniana e via Stradella, Al Caminetto, da Dino Della Casa.
Fôra
Giardino privato con una decina di tavoli ben distanziati, tenda da sole automatizzata che copre quasi l'intera distesa, tavoli e poltroncine in midollino, su ogni tavolo porta candela a cono rovesciato, luci soffuse.
Dèinter
Gran stanzone con tavoli distanziati e ben arredato, pareti piene di trofei culinari (piatti del buon ricordo e gastronomici)
Tafièr
Siamo in due.
Crostini con pomodori e crostini con lardo di Colonnata. Solite fettine di pane casereccio con pomodorini tagliati a piccoli cubetti, buoni ma niente a che vedere con quelli toscani, buoni anche quelli con il lardo, che seppur tagliato fine non si scioglieva completamente sulla fettina di pane. Il lardo di Colonnata continua a deludermi, preferisco di gran lunga quello di Arnaud, come dire, un altro pianeta e meno pubblicizzato.
Assaggi di primi (tre) solo per due persone. Composto da sei tortelloni di ricotta ai porcini a.p. e due mezze porzioni di tagliatelle al ragù e pappardelle agli spinaci e funghi. Paste buonissime, fatte in casa e, come recita il menù consegnatoci prima delle ordinazioni, tutte preparate espresse. Tortelloni verdi di ottima fattura e cotti a puntino, con sughetto a base di porcini ben saporiti e ripieno di erbette e ricotta. Le tagliatelle di piccola larghezza, bianche, ragù leggero e ben “pomodorato”; pappardelle belle larghe, bianche, più spinaci che funghi e sapori ben separati e individuabili. Mentre i tortelloni vengono presentati a parte, le altre due paste arrivano su un carrello nelle rispettive padelle dove sono state saltate e spadellate al momento.
Una zuppa inglese finale accompagnata da tortelli fritti al “savor”. Zuppa buona e tortelli superlativi, mi viene riferito.
Trincher
Una bottiglia di gassata e una mezza di Sorbara, Primevo, Azienda Agricola Villa Corlo, molto buono.
Servézzi
Molto preciso e professionale. Tutto estremamente impeccabile senza essere troppo pomposo.
Paghèr
70 € in tutto.
Toque
Quattro
Post Scriptum
Nel complesso ottima cena in un ambiente strano, bello, seducente, adattissimo a cene intime e “di nascosto”, caldo e accogliente. Però mi ha dato l'impressione di trovarmi fuori del tempo, in un'altra epoca, mi sembrava di essere nella Dolce Vita di Fellini. La lentezza dei camerieri, le note di sottofondo di una radio privata, il salone interno deserto con i padroni seduti ad un tavolo a guardare la televisione, i clienti tutti habitué che chiacchieravano in dialetto con il cameriere, l'abbigliamento di detti clienti in stile anni cinquanta e il loro tono della voce e il loro modo di muoversi, pacato, come se fosse finto, come se fosse un sogno, come se fosse la moviola di un vecchio film in bianco e nero…
E nel prezzo tutto questo si paga, il coperto mi sembra esagerato, così come il vino. A.p. 5 € di coperto e 10€ la mezza di vino. In conclusione ottimo ristorante che però campa sugli allori di antichi fasti.
Per gli amanti delle sigle a.p. sta per ad personam!
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Tibi mitto navem prora puppique carentem!
Consigliatissimo!!
[g.falconline]
02/08/2010