Sopravvissuta all'ondata anomala di cibo delle recenti feste, sabato scorso ho prenotato la cena, per 5 persone, al ristorante "L'Amaretto" di Spilamberto; è la prima vera uscita dell'anno nuovo, la prima dopo l'operazione al ginocchio, quindi secondo me sta bene abbinare anche la mia prima recensione del 2010.
L'ampia sala, grazie alle tinte pastello delle pareti, ai disegni di rondini perfino sul soffitto, alle tende blu aperte da fiori (che fungono da "apritenda" ma non mi viene un nome più tecnico) che fanno un perfetto pendant con i coprisedia blu, è molto gradevole anche se... la disposizione dei numerosissimi tavoli, tutti uno dietro l'altro paralleli lungo l'intera lunghezza del locale fa molto tendone da sagra e sminuisce un po' la gradevolezza dell'ambiente. Insomma, tanto per essere pignoli, essendo noi in 5, invece del tavolo con un capotavola e due coperti laterali per lato, noi eravamo tutti uno di fronte all'altro tranne uno (cioè io...) con il posto vuoto davanti.. per stavolta passi, tanto dovevo tenere il mio ginocchio bello steso ma... questa formazione a tavola non mi piace mai! uffa!
Devo però dire, che sebbene la sala fosse stracolma, il brusio di fondo era tutto sommato sopportabile, forse perchè la maggior parte del "rumore" proveniva da un unico soggetto, dotato a quanto pare di possente voce, che era seduto proprio dietro il nostro tavolo, esattamente dietro le nostre orecchie.
La missione della serata era gnocco, tigelle e borlenghi ma il cartellino sul menù che riportava l'elenco delle specialità del giorno a base di tartufo convinceva subito due persone ad optare per le uova al tegamino col tartufo; per noi altri tre invece rimaneva il proposito iniziale di gnocco e tigelle con antipasto toscano ossia una variante che prevedeva una composizione del salume con prosciutto toscano e salame "coi lardelli grossi".
Ordiniamo anche acqua, e mezzo litro di vino rosso; mi distraggo al momento dell'ordinazione (per forza, ero in fondo al tavolo senza commensale dirimpettaio....) fatta dal fondo del tavolo, ma arriva in tavola la caraffina, quindi presumo fosse il vino della casa.
Curiosamente colgo nel menù una frase che in sostanza recitava più o meno... "non importunate più di tanto con le vostre richieste i camerieri perchè stanno lavorando e voi siete qui per godervi la serata, quindi state tranquilli e aspettate". Devo dire che per il resto della serata saremo tutti un po' inibiti da questo monito! In effetti si vedeva che erano impegnati poveretti, correvano da una parte all'altra del locale, e noi avevamo quasi il timore di disturbare con le nostre richieste! Ma in effetti era vero, noi eravamo lì in massimo relax, e abbiamo preso in simpatia tale raccomandazione ridendoci sù. E onestamente nonostante i nostri timori, il servizio è sempre stato cortese e solerte.
V'è da dire anche che sul menù, però, veniva data la possibilità di scegliere il livello di cottura dei borlenghi, bastava dire se la preferenza era per il morbido o il secco e il cuoco avrebbe esaudito ogni richiesta.
Sono quindi arrivate sul tavolo le varie portate:
- il tagliere rotondo con i salumi, tutti freschi, buoni e abbondanti perchè basteranno per tutta la serata senza necessità di ulteriori aggiunte.
Unico piccolo appunto, il salame toscano non era quello che intendo io, (fettona larga e sapore speziato) sembrava più un felino coi lardelli leggermente più grossi del normale.
- vassoio con ciotolini con intingoli vari: pancetta (un filo asciutta e dura da spalmare ma di sapore buono) e grana, stracchino, formaggi, sughetto con salsiccia tagliata a rondelle, buona; sughetto con trippa, buona, credo di averla mangiata solo io che, a differenza degli alri commensali, sono onnivora, e 3 diversi tipi di sottaceti: cipolle, zucchine e asparagi, in tutte e tre spiccava un po' troppo il sapore dell'aceto.
- due sacchetti di carta, quello da pane per intenderci, di gnocco fritto; proprio come piace a me: spesso e morbido, nemmeno troppo unto, e si vedeva dal sacchetto che è rimasto asciutto fino alla fine.
- un sacchetto di tigelle, anche queste proprio come piacciono a me: spesse un dito, piene, morbide.
Ho dovuto ordinare a parte la nutella che stranamente non era prevista nel pacchetto del menù base: io aderisco alla teoria che con le tigelle e lo gnocco non si debba attendere la fine della cena, a 'mo di dolce, ma la nutella vada mangiata facendo l'alternanza dolce/salato fin dall'inizio. Ipse dixit!
Durante tutta la cena, i camerieri passavano a rotazione con i borlenghi.
Per la scelta dei dolci, ci hanno portato un foglietto a parte, separato dal menù, con l'elenco di una quindicina di alternative diverse; noi abbiamo preso i classici mascarpone e torta tarozzi, zuppa inglese, e panna cotta.
Conto finale per:
- 5coperti
- 2 uova al tartufo
- 3 gnocco e tigelle con salume toscano
- 3 bottiglie d'acqua
- 1/2 vino rosso
- 5 borlenghi
- 4 dolci
- 1 caffè
Totale €. 128,80, quindi €. 25,76, arrotondato a €. 25,00 a testa.
Voto 4 cappelli... ci tornerei anche subito!
.. anche per provare l'altra specialità del locale, la carna alla brace che, ho già notato per la prossima volta, viene servita a tavola con la griglia!
A presto.
CIAO
Consigliatissimo!!
[candy]
12/01/2010
Mi sembra un ottimo modo per festeggiare il 2010 e l' ormai passata operazione al ginocchio.
Carina la raccomandazione sul menu'