Il mio primo contatto con la trattoria Il Fantino è avvenuto esattamente un mese fa, casualmente, come spesso accadono le cose migliori! Quella sera avevo solo voglia di uscire a rilassarmi dopo una brutta giornata di lavoro per conversare con un vecchio amico ed abbiamo scelto una trattoria un po' a caso. Alla fine il bilancio della serata fu non solo positivo, ma incredibilmente non avevamo parlato di lavoro.. un segno!
Una domanda ci venne allora spontanea: ma perchè non ci eravamo mai stati prima?
Dopo quella così particolare esperienza non è passato giorno che non desiderassi tornare a visitare Il Fantino, con mia moglie, fantastica compagna di vita, ma anche fedele compagna in goderecce incursioni eno-gastronomiche.
Mercoledì 09 Dicembre con una scusa ho portato fuori mia moglie Michela, abbiamo parcheggiato lungo i viali e dopo qualche passo in via Emilia centro alle 20,40 ci troviamo di fronte alla trattoria dove ci aspettava un tavolo prenotato in mattinata.. l'ultimo tavolo libero. Entriamo carichi di aspettative.
Il locale è piccolo, raccolto, con la cucina a vista proprio di fronte all'ingresso coperta solo parzialmente da un piccolo banco; i tavoli sono pochi una quarantina di coperti o poco più disposti in modo razionale così che l'ambiente pur essendo ridotto non risulta angusto. L'arredamento è davvero particolare e molto personale con i tavoli apparecchiati con classiche tovaglie a quadretti e molti oggetti a decorare le pareti che tra l'altro sono completamente ricoperte da foto, quadri, rilievi e piccoli dipinti a tinte vivaci (credo li abbia realizzati il titolare). L'illuminazione è bassa, calda, intima, con lampadari artigianali realizzati con tubi in metallo, piccole lampade con paralume e le candele a lumino che con la loro luce un po' tremolante creano un ambiente unico, particolarmente accogliente e rilassante.
Ci si sente immediatamente a proprio agio, accolti.
Appena entrati ci viene incontro sorridente Mauro l'eclettico patron del locale che ci indica il tavolo a noi riservato già apparecchiato con cura e senza fronzoli. Qualche istante per permetterci di prendere posto ed immediatamente ci viene chiesto per le bevande. Optiamo per un litro di naturale ed un lambrusco Grasparossa Robusco dell'azienda agricola Cà Berti, che già conoscevo. Purtroppo questo vino si è rivelato una scelta non troppo felice, perchè seppur di discreto livello dalla buona beva si tratta decisamente di un Grasparosso semisecco molto fruttato, leggermente speziato che a mio gusto mancava della giusta acidità per il menù che poi avremmo scelto. Peccato, ma conoscendo il vino l'errore l'ho fatto io, comunque alla fine della serata di quella bottiglia è rimasto solamente il vetro!
Le bevande sono servite e subito ci vengono illustrate a voce le opportunità per quella serata, saltando gli antipasti che io non prendo mai (non credo ci siano) e mirando al bersaglio grosso; scegliamo tortelloni di ricotta con burro e salvia per mia moglie ed un tortellone di zucca condito al ragù per me.
Ecco serviti i tortelloni, fumanti appena preparati in porzioni davvero abbondanti. Ho sempre pensato che i tortelloni verdi fossero un po' la cartina di tornasole di una cucina, quindi parto assaggiando quelli di mia moglie: la cottura è perfetta, il condimento abbondante, il burro di ottima qualità e l'aroma di salvia ben percepibile, la sfoglia non troppo sottile (bene) racchiude in un tortello di medie dimensioni un ripieno di ricotta e spinaci piuttosto sapido e gustoso, peccato solo per una tessitura leggermente ruvida della ricotta. I tortelli di zucca identici nelle dimensioni a quelli di ricotta hanno un ripieno morbido ma ben compatto che profuma di zucca e Parmigiano con sentori di noce moscata, dove il dolce della zucca e il salato del ragù sono in armonia perfetta. Pur apprezzando i tortelli di zucca alla manvovana ed anche quelli alla ferrarese questa versione modenese priva del rinforzo di amaretti e mostarda esalta al massimo le peculiarità dell'ottima zucca impiegata. Il voto è altissimo anche perchè il loro sapore mi rievocava tantissimo la mia infanzia. Molto bene anche il ragù.
Nel frattempo, noto che Mauro si destreggia fra i tavoli che hanno iniziato e riempirsi in modo disinvolto, piacente ma mai invadente, sempre sorridente con una parola gentile per tutti ed il giusto consiglio sui piatti, sui vini, ecc. L'impressione è che tutto si muova in modo organizzato, dove i tempi di servizio, di sparecchiatura di raccolta degli ordini, sono sempre perfetti. Davvero una sensazione difficile da provare in altri locali e la serata può trascorre in modo disinvolto senza tensioni o ansie e ci si concentra solo sul piacere dei piatti e della compagnia.
Mia moglie che si trova già a suo agio come fosse una vecchia cliente ordina gnocco e crescentine con l'intento di allungare la bella serata, io però avrei voluto tanto ordinare le costine di maiale al sorbara, ma desisto assecondando i suoi desideri.
Dopo circa 15 minuti arrivano al tavolo gnocco fritto, crescentine salumi e formaggi, poi sorridente Mauro si presenta con un piattone contenente un assaggio di costine al sorbara. Evidentemente, durante l'ordine, aveva colto nelle nostre parole il mio desiderio ed autonomamente ha pensato di farmi felice. Un colpo da maestro anche perchè quello che lui chiama assaggio in realtà sono ben 13 costine e tante patate arrosto.
Le crescentine sono servite in un cestino avvolte in un canovaccio a quadretti per tenerle al caldo, di diametro piuttosto piccolo con pochissima mollica e una crosticina croccante, vuote all'interno e leggerissime come costuma in pianura. Il gnocco fritto, messo in un cestino rettangolare su carta gialla è davvero di ottimo livello anche se credo fosse fritto nell'olio; con dimensione di circa 7x10 non lucido ed asciutto, leggermente scuro, molto profumato con piccole vesciche in superficie e rigonfio in una grossa bolla per tutta la sua dimensione. Se ne fosse rimasto lo avrei portato a casa per inzupparlo nel caffellatte del mattino!
Nel piattino dei formaggi trovano posto piccole ma adeguate porzioni di formaggi semiduri come Taleggio, Gorgonzola, Crescenza, ed un formaggio stagionato che mi è sembrato un pecorino maturato in grotta (tipo Scoparolo), nel piatto dei salumi c'era del prosciutto crudo davvero notevole con un dito di grasso come piace a me, salame tipo felino, mortadella ed alcune fette di ciccioli contadini affettati belli alti che ho immediatamente ed egoisticamente sequestrato.
Le costine di maiale al sorbara arrivate in assaggio si sono dimostrate morbidissime, dall'aspetto scuro dovuto alla lunga cottura nel vino, l'osso si stacca appena lo si tocca col coltello, saporitissime e succulenti. Le patate arrosto di contorno aromatizzate al rosmarino e piuttosto grasse sono il degno accompagnamento. Altro che assaggio ce le siamo litigate fino all'ultimo osso!
Pur non amando i dolci ho chiesto un mascarpone con torta tipo barozzi e Michela ha ordinato un millefoglie. Il mascarpone servito in un bicchiere di vetro cilindrico era a una temperatura appena inferiore a quella ambiante così che si potesse gustare pienamente (spessissimo i dolci al cucchiaio vengono serviti ad una temperatura troppo bassa) ed una nota di merito và alla torta barozzi davvero molto buona.
Il millefoglie in realtà non è il millefoglie classico ma piuttosto una versione espressa e aperta, dove le sfoglie sembrano di pasta fritta (tipo fillo) e la crema una spuma montata tipo panna con scaglie di mandorla, particolarissimo ma gustoso.
Vista la gran quantità di cibo servito e mangiato ci viene portata al tavolo senza che la richiedessimo una bottiglia di Nocino Il Mallo con due bicchierini. E' un'ottima idea!
Rimaniamo a chiacchierare un'altra mezz'ora sorseggiando il nocino, poi decidiamo che è ora di chiudere la serata non senza prima aver fatto due passi per il centro a smaltire i grassi accumulati.
Ci preparano il conto che con nostro stupore è di solo 50€. Che bella sorpresa, non mi rimane che prendere un paio di biglietti da visita per raccomandare il locale a due amici.
La mia votazione a questo punto non può essere che “Imperdibile” e questo perchè non solo l'accoglienza è fresca, giovane e cordiale, il servizio puntuale, la clientela trasversale, il locale pulito ed ordinato, la cucina robusta e di sostanza con la tradizione a fare da guida lasciando però spazio a proposte di stagione come i tagliolini speck e porcini o gli gnocchi di zucca e salsiccia, ma soprattutto perchè in questo locale si respira un bellissimo clima e si passano un paio d'ore di qualità e non si vede l'ora di tornarci.
Grazie per la deliziosa serata.
Imperdibile!!!
[joy]
12/12/2009
Complimenti per la stupenda serata passata con tua moglie...