E volavano i GABBIANI
Sì avete letto bene: i gabbiani, che non è il famoso hotel di Cento e neppure gli uccelli della laguna veneta, sono i GABBIANI di Ermes….
Il locale pullula di gente, e sopra le teste un volo continuo di GABBIANI ci tiene compagnia, ma per mia fortuna nessuno di questi mi ha colpito, meno fortunati molti altri avventori sconosciuti e non.
Un dolce battito di ala ha colpito volontariamente il più giovane compagno della tavolata, ma nulla di grave, anzi, sembra sia stato gradito.
Da tempo desideravo tornare in questo posto, la prima volta non l'ho potuto assaporare.
I primi tre arrivano alle 11,50, due a piedi e uno in bici, che inchioda con lucchetti e catene da fantasmi appoggiandola al muro antistante la trattoria, incurante che la Dei si renda ugualmente appetibile non essendo legata a nessun palo.
La strada è semivuota, solo due persone aspettano fuori dal locale. L'uomo della Dei apre la porta e entra palesando un dolore che gli impedisce di stare in piedi e lo obbliga a sedersi, gli altri due lo seguono. L'uomo della Dei dice all'oste: - sono ammalato, spiegando il suo male, devo sedermi-
-Dutorrr- dice di rimando l'oste, -te sei ammalato nella testa, ce l'hai in testa l'ernia-
suscitando l'ilarità generale.
Molto bene, inizio con il botto.
Nonché vedendo entrare gli altri due, l'oste si rivolge al primo dei due e gli chiede: - ce l'hai anche te la malattia del duttor?-
-No- risponde prontamente il primo dei due, - non in testa-.
I tre si siedono al tavolo a loro riservato.
Il tavolo è il solito di qualche tempo fa, il primo a sinistra, con 7 coperti.
Ci sediamo, io a capotavola rivolto verso l'uscita, l'uomo della Dei alla mia destra sulla panca, l'amico acetaio, nonché artista pittore, alla mia sinistra.
Ã? ancora presto, ma uno pseudo cameriere (Aldo) ci porta un piattino di salame e ciccioli montanari in attesa della compagnia che dovrebbe raggiungerci, verso le 12,30.
Assieme al piattino arrivano tre piccole di acqua frizzante e tre bottiglie di lambrusco, una subito aperta e subito finita anche se abbastanza tristino.
Anche il contenuto del piattino finisce subito. Â? haaa…. è così che aspettate i vostri amici- dice, rivolgendosi all'uomo della Dei, lo pseudo cameriere (Aldo)
Verso le 12,20, ecco entrare i primi due della compagnia. L'uomo dai denti bianchi e il Marcello.
Ci salutiamo e si siedono sulla panca a fianco dell'uomo della Dei.
Intanto i GABBIANI continuano a svolazzare incuranti delle persone, sbattendo l'ala dove capita.
Alle 12,30 ecco arrivare altri tre personaggi, uno dei quali, il più giovane, ha avuto l'onore del colpo d'ala del GABBIANO, io non li conosco, ma solo per poco, ed ecco che l'amicizia è fatta.
Gli ultimi arrivati prendono posto al tavolo. Sono molto stretti, loro.
Il tavolo assegnatoci è piccolo, ma non importa.
Altro piattino e altre tre bottiglie.
Ermes, sembra non abbia fretta di servirci, è quasi l'una, intanto il tempo scorre piacevolmente tra risate e commenti vari, nuovi avventori prendono il posto lasciato libero da chi ha terminato. Entra di tutto, dall'uomo con le scarpe di ferro a quello con il pizzetto intrecciato alla Gengiskan.
Ermes è in piena forma, più di quanto lo ricordassi; battute e commenti sulla malattia dell'uomo della Dei si sprecano.
Il locale è pieno, fuori la gente aspetta, ma ancora non prende ordinazioni.
Sappiamo già cosa mangiare: ecco che si ferma al nostro tavolo, io azzardo un'ordinazione, ma subito mi blocca dicendomi: - te ordini per ultimo-
-Oggi c'è- gramigna con salciccia, tagliatelle con ragù, e tagliatelline in brodo.
Alla fine ordiniamo sette gramigne con salciccia e una tagliatella con ragù.
Per il momento siamo in otto ma poco dopo si aggregherà a noi un amico dell'uomo dai denti bianchi.
-Per il secondo-, senza dire eventuali opzioni, -quante catolette vi faccio fare?-
senza aspettare risposta, - ho capito, 15 dovrebbero bastare -
Nel frattempo arriva l'altro, saluta tutti e si siede al nostro tavolo, è un amico dell'uomo dai denti bianchi, il piccolo tavolo preparato per sette diventa un tavolo da nove; ma come ci siamo stati in quel tavolo?
Passano alcuni interminabili minuti, ed iniziano ad arrivare i primi piatti; dopo poco siamo tutti privi di parole intenti a mangiare.
A me l'onore di portare i piatti sporchi in cucina dalla Bruna, che mi accoglie e mi ringrazia con un grande sorriso. Anche Ermes, che forse non si ricorda di me, mi ringrazia con una pacca sulle spalle che vale di più di qualsiasi parola.
Arrivano anche le catolette, questa volta nei piatti.
Non sono amante delle catoletta, ma questa è diversa, non ha niente di speciale, ma è diversa.
All'interno una spessa fetta di carne, all'esterno un'impanatura croccante, ben rigonfia e saporita.
Come contorno piselli in umido per tutti, e alte tre bottiglie, e nessuno beve.
Alla fine ci portano grappa, nocino, e limoncino.
Ci alziamo da tavola alle 14.20 e paghiamo 170 € in nove.
Conclusioni:
Per circa 3 ore, dal momento in qui sono entrato nella via che conduce da Ermes, mi è sembrato di essere dentro un film, dove tutti gli attori si mescolano assieme alla gente comune del paese.
Ã? poco importante il cibo che ho mangiato, e il vino che ho bevuto, potevamo mangiare anche solo ciccioli e salame per tutto il pranzo e sarebbe stato uguale.
Ã? stato l'ambiente, l'atmosfera, la compagnia, Ermes, la Bruna, la...... ecc..ecc.. che mi hanno sfamato, e di cui continuo a bearmi.
Non darò voti, se mi è consentito, sul solo cibo, ma su quello che ho vergognosamente e malamente scritto. Un voto che esce dall'anima e non dalla pancia.
5 cappelli
Avanti che c'è posto
Imperdibile!!!
[GROG]
28/04/2009