Dopo tanto tempo, mi sovviene di scrivere ancora su Gustamodena.
La ragione è l’esigenza di confrontarmi con altri su un ristorante che i più di Gustamodena considerano un’eccellenza del panorama gastronomico di Modena.
La mia esperienza, anticipo, è di tutt’altro segno.
Arriva un amico da Roma, modenese di ritorno. Dobbiamo uscire in tre, vecchi compagni di un vecchio liceo modenese.
Uno, l’altro rimasto a Modena come me, mi fa: “E se andassimo a Ca’ Cerfogli, sabato sera? E’ un sacco di tempo che vorrei provare, ma non ne è mai capitata l’occasione!” Faccio: “Provo io a prenotare; ma non contarci troppo! Per esperienze precedenti, non è facile trovare posto, il sabato sera, con questo scarso preavviso … io non ci sono mai riuscito!”.
Provo e ho una “botta di … fortuna”. C’è un tavolo, liberatosi pochi minuti prima!
20.30 di sabato 14 giugno. Arriviamo e ci fanno accomodare di sopra! Non racconto del locale. Immagino che altri si siano cimentati nell’esercizio, Io, tra l’altro, ero preso da una discussione appena avviata e, confesso, non mi sono guardato attorno.
Una volta seduto, il viso ed ancor più il sorriso di colui che ci ha fatto accomodare mi hanno fatto rammentare precedenti incontri al Monteverde: ... quanti anni!
Una verifica, la soddisfazione: la memoria non se n’è andata del tutto!
Qualche crostino proposto, qualche crostino accettato.
Prima sorpresa: i crostini sono appena appena tiepidi, a voler essere generosi. Il “condimento” si è rappreso: si salva di gusto ma, come detto: … si salva!
Due piatti di tortelloni ai funghi, uno è il mio, ed un piatto di tagliolini al tartufo.
Il ripieno dei tortelloni non sarebbe male, presumo, ma il fatto che quasi una metà abbiano la sfoglia “crepata” allunga molto il sapore e la consistenza del tutto. Il sugo direi essere quello già provato sui crostini, qui più in temperatura.
Buono, ma non esaltante!
Il tartufo dei tagliolini è “non pervenuto” al naso. Non li ho assaggiati, nonostante l'offerta di Maurizio -a quel punto avevo già ordinato la battuta di fassona con il tartufo-, ma sono rimasto "sbigottito" dal fatto che non si sentisse nell’aria, nonostante la vicinanza del piatto, l’aroma del tartufo. Tiro sù col naso, allargo le narici: niente!
Va bene il territorio, va bene una certa integrità filologica, ma un “rinforzino”, vista l’esiguità di profumi, sarebbe stato tollerato, se non apprezzato.
L’amico che li sta mangiando, comunque, apprezza!
Arrivano le tre battute di fassona al tartufo. Confermo il giudizio sul tartufo: né odore, né sapore, solo consistenza!
La carne invece merita un apprezzamento, per qualità e lavorazione: meritava miglior accompagnamento! Se un tartufo così inoffensivo è la prassi, suggerirei al ristoratore di togliere dal menù la fassona col tartufo o, in alternativa, tenercela solamente "in stagione".
2 bottiglie d' acqua, 2 bottiglie di Graspaoro, grasparossa dei F.lli Manzini, ottimo, e 3 caffè, per un costo di cr. 31,5 euro cadauno.
Se passeremo di lì durante la settimana, realisticamente improbabile, e se sarà possibile trovare un tavolo anche senza prenotazione, ci riproveremo.
Questa esperienza va in contraddizione con tutto quanto scritto e letto su Gustamodena, ohibò!
Voto: 2 cappelli.
Traduzione: “buonino” di stima, a significar che si intuisce, qui e là, che poteva essere meglio, ma non è stato.
Buono
[lukeforever]
27/06/2014