In questo lungo ponte di Ognissanti decidiamo di concederci una gitarella al Lago di Garda per godere di una calda giornata di sole, una delle ultime di questo autunno veramente tiepido.
Arriviamo a Bardolino, meta prescelta perché una delle prime e più comode da raggiungere venendo da Modena, poco prima di mezzogiorno. Siamo noi due, i bimbi e Pulce, la nostra amica a 4 zampe. Chiediamo in una ferramenta informazioni per un locale non invaso da turisti, dove si possa mangiare la cucina tipica del luogo. Ce ne indicano 2 e noi optiamo per questa osteria che esiste da oltre 100 anni a circa 1 km dal centro. Chiediamo se il cane può entrare e alla risposta affermativa con calma scarichiamo armi e bagagli ed entriamo. Un cameriere, giovane e molto gentile ci fa accomodare in una sala tutta per noi, dominata da un gran camino ed arredata con sculture in legno a tema religioso ed oggetti dell’arte contadina. Ci porta subito un seggiolone per il piccolo ed un cuscino per il grande e mentre ci consegna i menù ci offre due piccoli calici di prosecchino con una ciotolina di crostini di pane saltati con olio e un pochino di origano. Un aperitivo ben gradito.
Chiediamo una ciotola di acqua calda per la solita pappina e ci viene portata con tanto di cucchiaio da minestra per poterla fare, cucchiaino per mangiare e tovagliolo di carta supplementare. Selfo decide di prendere maccheroni col ragù, una porzione abbondante che ha mangiato (non tutta ma ci ha pensato il papi a finirli) di gusto. Mio marito ha optato per tortelli ripieni di pesce di lago con olio aromatizzato al limone che gli sono piaciuti e un contorno di patate al forno che ho avuto modo di assaggiare anch’io e confermo che erano ottime, ben cotte, croccantine fuori e ben condite con aglio e rosmarino, direi fra le migliori mai mangiate in un ristorante. Io mi lascio tentare dal piatto del giorno: bolliti con salsa verde e pearà. Le carni erano gallina, lingua, muscolo di manzo e due fettine di cotechino: buone tutte, solo il cotechino un po’ meno saporito del nostro modenese. La salsa verde mi è piaciuta molto, anche se mi sono limitata e non l’ho voluta finire per timore che poi si ripresentasse per tutto il pomeriggio, la pearà mi ha invece delusa perché il pane, che è l’ingrediente base, sapeva troppo di raffermo.
Concludiamo con due caffè, buoni, ed una schiuma di latte per il bambino (offerta).
Recapitolando: 2 primi, un secondo, un contorno, una bottiglia d’acqua e due caffè spendiamo in totale 38,50 € (noto ora che hanno sbagliato nell’assegnarci solo 2 coperti anzi che 3 o 4, dipende dai casi, ci siamo imbattuti anche in ristoranti che hanno considerato anche il coperto per il piccolino). Considero dunque 2 commensali per rimanere il più possibile aderente al vero.
Bagno unico per maschi e femmine, con gabinetto alla turca, pulito anche se un po’ problematico da far utilizzare al bambino che regolarmente si è fatto pipì sui pantaloni!
Nel complesso non abbiamo toccato alti livelli culinari, la reputo un’onesta trattoria, anzi mi correggo osteria (non a caso all’ingresso c’erano due clienti abituali che il vino aveva reso loquaci!) in cui la gentilezza del personale e l’accoglienza data al cagnolino alzano di mezzo cappello il voto portandolo a 3 cappelli. Da tenere presente che in estate si può godere di un dehor estivo ampio ed ombreggiato.
Una passeggiata postprandiale sul lungo lago, ordinato e con tante panchine a disposizione (di design a mio parere troppo innovativo per l’idea in stile Bella Epoque e un po’ retrò che ho io del lago) ha concluso la nostra piacevole gita fuori porta.

Consigliato!