Siamo di ritorno da una gita a Sabbioneta, graziosissima città d'arte poco lontana da Casalmaggiore. Siamo in tre coppie, e decidiamo di sostare a pranzo alla Buca di Zibello, ristorante storico della "bassa" parmense. E' una bellissima giornata, e ci godiamo gli ultimi sprazzi di un'estate anomala che sta rubando spazio all'autunno. Per questo decidiamo di pranzare fuori, dove c'è una bella pergola, anche se le sale all'interno sono altrettanto caratteristiche, ricavate da una vecchia casa contadina ristrutturata.Al nostro arrivo ci accoglie la titolare, donna di una volta, di quelle che lavorano dodici ore al giorno, energica e dal sorriso accattivante, che ci consiglia, alla fine del pranzo, di andare a visitare la cantina dell'Osteria.
Cominciamo con un antipasto a base di salame, spalla cotta e culatello, il prodotto tipico del posto, eccezionale, delicatissimo, tutt'un'altra cosa dal prosciutto,senza offesa per il Langhirano,pur notevole. A seguire tagliatelle al culatello, e mi sembrava giusto, ottime anche queste.Continuiamo con anolini pasticciati al sugo di carne, una specie di ravioli piccolini, caratteristici della zona, buoni.Di secondi ci servono la punta di vitello al forno con patate arrosto ed insalata, buona e tenera, e la Mariola all'aceto balsamico con zabaione, ottima, una sorta di cotechino con un macinato di carne più magra, che si abbina bene allo zabaione ed all'aceto balsamico.A far compagnia ai piatti c'erano quattro bottiglie di Lambrusco parmigiano della casa, discreto, leggermente abboccato e nero come la pece. Terminiamo con due dolci, zuppa inglese e torta al cioccolato, fatte rigorosamente in casa,seguiti dal caffè e dall'amaro, il pugnolino, un liquore di erbe molto gradevole.Alla fine ci alziamo, con una certa fatica, ed andiamo a visitare la cantina. Una magnifica sorpresa, sembra di ritornare indietro nel tempo, grandi botti di Bonarda e Lambrusco ai lati, diverse forme di Parmigiano Reggiano e pendenti dal soffitto i grandi salumi del posto, sua maestà il culatello, la coppa, la spalla cotta, il salame, un'escursione emozionante, dove trovi tutta l'Emilia gastronomica, più che una cantina, un pantheon. Ce ne torniamo a casa soddisfatti, il prezzo, forse un filo alto era stato già concordato in precedenza, ma per la verità abbiamo mangiato bene ed abbondantemente. E poi quella cantina da sola varrebbe la pena di una visita...
Consigliatissimo!!
[furzeina]
14/10/2011