Non tornavo alla Bolognina dai tempi delle scuole superiori, quando era d'obbligo almeno una visita al mese per cene di classe o grandi tavolate piene di cibo. Lo ricordavo come un posto semplice e casalingo, dove poter mangiare bene e in abbondanza senza spendere troppo, e in effetti le cose non sono affatto cambiate, per fortuna.
Arriviamo in quattro verso le venti e trenta, dopo aver prenotato nel pomeriggio chiedendo di poter mangiare all'aperto: la serata è fresca e ben ventilata, e la veranda della Bolognina,immersa in una bellissima cornice di verde che ci offrirà un piacevole refrigerio per tutta la cena, è quasi al completo,con tavoli abbastanza distanziati tra loro,semplici tovaglie bianche e tovaglioli di carta rossi come unica nota di colore.
Saltiamo i primi e passiamo direttamente ad ordinare gnocco e tigelle per tutti, con affettati e formaggi, pinzimonio di verdure fresche, battuto di lardo,marmellate e creme dolci. Da bere due bottiglie di acqua, una naturale e una frizzante, e una bottiglia di lambrusco della casa.
Il servizio è veloce, e cominciano quasi subito ad arrivare un piatto abbastanza ricco di verdure crude, un vassoio di salumi contenente prosciutto crudo affettato a mano, salame nostrano e coppa di testa tagliata a fette belle spesse, e un piatto contenente due pezzi abbondanti di caciotta e pecorino, un pacchetto di crescenza ancora incartato, una ciotolina di parmigiano, una di battuto di lardo e una di marmellata di prugne fatta in casa.
Arrivano le tigelle,non troppo grandi e di forma leggermente ovale, mentre i pezzi di gnocco sono abbastanza piccoli, gonfi e ben dorati: le tigelle mi convincono a metà, alcune sono sottili, croccanti e ben cotte, altre sono più "pastose", molto piene all'interno e non particolarmente cotte, la mollica si sbriciola un poco all'interno nel tagliarle a metà e appare poco compatta.
Più convincente il gnocco,leggermente unto ma sottile,davvero ben cotto e molto gustoso: chiediamo un rinforzo di prosciutto crudo, che arriva in poco tempo, mentre le cameriere passano tra i tavoli con cestini pieni di gnocco e tigelle caldi,che vengono aggiunti ai cestini dei vari clienti che ne fanno richiesta. Noi prendiamo solo alcune tigelle in più per assaggiare la marmellata, buona e indubbiamente fatta in casa, saltiamo i dolci e ordiniamo due caffè, che ci vengono serviti poco dopo su un piattino a mò di vassoio: il caffè è preparato con la classica moka (infatti non fanno i decaffeinati), è forte ma molto gradevole,ed è un'ottima chiusura per una cena che si è contraddistinta per l'abbondanza di cibi buoni e casalinghi(a parte qualche perplessità sulle tigelle),in un locale molto tradizionale e dal sapore familiare,e indubbiamente con un ottimo rapporto prezzo-quantità se si considera che per tutta la durata del pasto ci sono stati offerti diversi rinforzi sia di gnocco che di tigelle che di affettati.
Consigliato!
[Zemian]
14/08/2012
E dire che anche io ai tempi delle superiori frequentavo sovente il locale, per le famose cene di classe piuttosto impegnative.
C'è stato addirittura un tempo nel quale ci facevano pagare prima di aver consumato + una sorta di franchigia... altri tempi, decisamente.
Grazie della info, ora so che questo angolo di storia esiste ancora.